Cosa sembra succedere in Chiapas in queste ore

San Cristobal de Las Casas, 1 giugno 2014.
Quarto giorno in terra chiapaneca. Piove, come è quasi giusto che sia in queste zone del mondo, quasi perchè la stagione delle piogge dovrebbe iniziare un pochino più avanti, ma in questo 2014 sembra che qualcosa sia cambiato. Stamattina un piccolo e flebile sole ha riscaldato San Cristobal e regalato un po’ di colore a questa meravigliosa città.

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Come molti sanno oramai il 2 maggio un’aggressione paramilitare al Caracol de La Realidad ha portato all’omicidio di un compagno Zapatista, Galeano e alla distruzione di alcune strutture del caracol stesso. Il 24 e 25 maggio è stato organizzato un omaggio al compagno ucciso, e durante quest’omaggio il SubComandante Marcos ha dichiarato che smetterà di esistere, smetterà di esistere come personaggio non come persona. Nessun pensionamento o abbandono. I cambiamenti dentro l’EZLN hanno portato a cambiare ruolo e posizionamento. Purtroppo giornali e media di tutto il mondo non hanno capito il senso di questo passaggio, hanno svilito la potente e simbolica scelta di morire per far vivere qualcos’altro.
Il clima è quello che è e sembra andare in continuità con la situazione politica. Giovedì 29 maggio a Tuxla Gutierrez Mario Mendoza e oltre 20 indigeni della commissione di dialogo di alcune comunità della Selva Lacandona sono stati arrestati davanti al palazzo del governo dello stato del Chiapas. Mario e la delegazione si trovavano per li per iniziare un dialogo con il governo dello stato sulla questione di possibili sgomberi di comunità nella zona dei Montes Azules. Mario in specifico era osservatore per i diritti umani.
Ad uno sguardo parziale, non da abitante del luogo ma da avventore periodico sembrerebbe che l’esercito sia tornato a farsi vedere in città, come da un po’ non capitava e soprattutto rispetto all’ultima volta che sono stato qui, gennaio 2014, si sono moltiplicati i posti di blocco tra Tuxla e San Cristobal non solo da parte dell’esercito ma anche da parte della Polizia Municipale. Non so da quanto non li vedovo, sicuramente a dicembre non erano li, e quasi sicuramente nemmeno nel penultimo viaggio nel 2008.
Compagni che vivono qui dicono di non vedere nulla di diverso dal solito, insomma occhi diversi e sguardi differenti.
Ieri, 31 maggio, sarebbe dovuta iniziare la sessione pubblica di compartizione tra EZLN e Comitato Nazionale Indigeno. Questo incontro, così come il convegno/seminario “l’etica di fronte al sopruso” è stato cancellato e spostato. Mi spingo fino ad Oventic, il Caracol più vicino a San Cristobal. Circa un’ora di viaggio tra i monti della zona Los Altos del Chiapas. Le abbondanti piogge di questi giorni danno sfogo alla natura che cresce velocemente. Alberi, erba, verde che eccede e occupa la strada quasi a rifiutare il cemento della strada che congiunge San Cristobal con Bochil. Il Chiapas è così gli insediamenti umani hanno dovuto lottare con la natura, domarla e guadagnare spazio.
Ecco qui di nuovo militari in vista. Non capitava da moltissimo tempo. Sono li, sotto la base militare alle porte di San Andres. Si fanno vedere, sono all’imbocco della via. Guardano dentro al taxi. Faccio finta di nulla. Questa sensazione mi mancava, da tanto tempo, e non la rimpiangevo per nulla. Il tutto dura un’attimo. Ma questi sono attimi lunghi. Fila tutto dritto. Non ci fermano. Perchè poi se ci fermano la storia è sempre quella far finta di non sapere nulla di spagnolo, dire solo Bochil, ambra, Bochil, ambra. Che poi un bianco alle 08.12 di sabato mattina che cazzo ci va a fare a Bochil a prendere l’ambra? Beh la scenetta non deve andare in onda e quindi meglio così.
Lungo la strada si passa da Tivo, la prima comunità dopo San Andres a rivendicarsi l’appartenenza alla lotta zapatista. Un grande cartello poco sopra la strada ricorda di essere in territorio autonomo Zapatista, di fianco alla Tienda (piccolo negozio) lungo la strada invece c’è uno striscione che ricorda il compagno Galeano. Non mi sono mai fermato a Tivo, prima o poi devo farlo. Vorrei la foto di quel cartello che da 10 anni vedo. Ogni volta dico così!
Oventic, si si arriva ad Oventic finalmente, sarebbe dovuta essere piena di vita, di attività, di colori e persone da tutto il mondo. La vita non manca, riunioni, tante riunioni riempiono il Caracol. Certo non è l’incontro per cui sono venuto stavolta. Ma cosa ci si può fare? Arrivo, chiedo di parlare con la giunta del Buon Governo. Non si può, stavolta non si può e non si può nemmeno entrare nel Caracol. Troppo lavoro hanno da fare, le porte non si aprono. “Ritorna in settimana mi dicono, scusa, oggi non si può, scusa”. Sorrido. Mi metto con pazienza ad aspettare un mezzo per tornare nella superba Jovel. Non mi era mai capitato di non riuscire proprio ad entrare nel Caracol.
Il viaggio non sarebbe stato facile e lo sapevo. Quando ho pensato di tornare qui sembrava tutto facile. Il convegno/seminario tra Oventic ed il CIDECI, il SupMarcos che forse avrebbe parlato come ci ha detto Moises nel testo di convocazione dell’iniziativa. E poi la violenza dello stato messicano che torna ad uccidere gli Zapatisti, altro che guerra contro l’EZLN durata solo 12 giorni a chi vogliono raccontarla? Vediamo che capiterà i prossimi giorni. Qualcosa accadrà, qualcosa succederà perchè alla morte e alla violenza gli zapatisti hanno risposto con mirabolante intelligenza comunicativa, mentre stanno investigando per capire mandanti ed esecutori dell’aggressione del 2 maggio hanno prima fermato le loro iniziative pubbliche, hanno annunciato il ritorno dell’EZLN alle indagini e annunciato la fine del personaggio Marcos. Hanno lasciato che i giornali e i media di mezzo mondo parlassero di canto del cigno di questa lotta senza capire che il passaggio di consegne di Marcos alla collettività è una prova di forza e di maturità di tutta la struttura organizzativa sociale e politica dell’EZLN e degli zapatisti. E poi hanno annunciato che nulla si è fermato, si è solo spostato. Il secondo livello dell’escuelita zapatista a breve sarà annunciato, invece già sono state annunciate le date ed il luogo della condivisione tra CNI ed EZLN, ovvero dal 4 al 9 agosto alla Realidad. Da mercoledì 4 giugno le porte del Caracol numero 1 (La Realidad) torneranno ad aprirsi per gli accampamenti internazionali per la pace, quelli che spesso vengono chiamati osservatori civili per la pace. La morte non ferma la vita della lotta zapatista.

Aquì estamos. Il video ci sarà.