Non si riesce a dormire, la casa collettiva dove dormiamo inizia un incessante operazione di preparazione al terzo turno dell’escuelita zapatista gia’ delle 6 del mattino. Compagne e compagni che devono partire si svegliano presto, e questo non e’ un problema, presi dalla foga di sistemare le ultime cose nello zaino per correre al CIDECI per prendere parte alle carovane che li porteranno ai loro caracol.
Risultato non si dorme. Decido di andare a fare pubbliche relazioni al CIDECI cosi’ da poter salutare un po’ di persone di mezzo mondo che so che saranno li.
Soprattutto l’obiettivo e’ beccare Silvia e Valerio, dovevano partire con noi, poi non dovevano piu’ partire, poi si, poi no, poi Abo ed io siamo partiti e abbiamo ricevuto una loro mail dicendo STIAMO ARRIVANDOOOOOO. Pero’ a San Cristobal non ci siamo visti, e cosi’ provo ad andare li anche per quel motivo.
Se stessi giocando a freccette avrei fatto il centro pieno da 100 punti. Beccati al primo colpo, appena entrato al CIDECI!!! Chiacchieriamo e vi possiamo cosi’ annunciare che questo blog, ed il libro che scriveremo sui 20 anni dello zapatismo, avra’ altri due racconti dell’escuelita.
Mentre parliamo mi guardo attorno e vedo compagni del CSOA Molino di Lugano. Era da un po’ che non ci beccavamo, l’ultima volta tutti assieme era stato 5 anni fa al festival della Digna Rabia sempre li al CIDECI. Loro vanno in terra calda, cioe’ come e’ capitato a noi: La Realidad e La Garrucha.
Emozioni, sorrisi, aspettative, non aspettative e tanta tanta energia si respira prima della partenza, al ritorno sara’ incontenibile.
Intanto mi suona il telefono, e’ Radio Popolare, facciamo il collegamento con Panama e cosi’ parliamo dell’anniversario, del VENTESIMO anniversario di questa lotta che partita dallo stato piu’ povero del Messico e’ diventata punto di riferimento per qualunque movimento politico che si colloca in basso e a sinistra, (qui il link a podcast http://podcast.radiopopolare.it/panama_2_02_01_2014.mp3) ma da un po’ di anni scomparsa dai grandi mezzi di comunicazione,e non solo, nonostante si stia parlando oggi della piu’ grande forma di autorganizzazione esistente e forse esistita nella storia.
Soddisfatto di chiacchiere e collegamento mi permetto di comprarmi anche una bella maglietta.
Mi giro e incrocio un paio di compagni zapatisti della Realidad con i quali mi metto a ridere e scherzare sulle loro facce stravolte da festeggiamenti e viaggi di andata e ritorno continui dalla Selva Lacandona a San Cristobal de Las Casas. Anche loro mi prendono in giro per il mio spagnolo e perche’ sono scappato dal Caracol per andare a festeggiare a Morelia e perdendomi una grande festa di 3 giorni. Un bel rapporto che gli anni di via vai da qui all’Italia stanno iniziando a regalare.
E’ il momento di tornare a casa, pian piano le prime carovane per tutti e 5 i Caracol sono partiti. Quasi tutte le persone che volevo salutare sono sui mezzi. Scopro che partono per l’escuelita anche compas che lavorano da diversi anni con le comunita’ zapatiste, solo che non sanno ancora dove dovranno andare. Me ne vado e li saluto con questo dubbio.
Il terzo turno, forse l’ultimo, del primo livello dell’escuelita zapatista e’ partito. Noi tra qualche giorno torniamo. Ma a differenza di 5 anni fa oggi so che a breve staro’ tornando qui. Tornare a studiare non e’ poi cosi’ brutto, mi tocca continuare. Secondo livello io ti sto aspettando!