Di ritorno da La Garrucha e da La Realidad

Tornando da La Garrucha, Caracol III, passiamo per Ocosingo. All’ingresso della città, da sempre ostile a zapatisti e zapatiste, vediamo due scheletri di automobile. Sono due macchine di compagni dell’EZLN, bruciate durante lo sciopero e proteste del sindacato dei trasportisti del Chiapas.

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Sono 16 i mezzi sequestrati e bruciati. Non solo zapatisti. La lotta dei sindacati dei trasportisti è contro i “pirati”. In Chiapas sono moltissime le persone che non prendono la qualifica per svolgere servizio di trasporto turistico. Nel mondo del capitalismo selvaggio le lobby che vogliono operare in maniera egemonica sono una realtà. Non più tardi di qualche anno fa in Italia abbiamo visto i taxisti in mobilitazione contro “Uber”. Le stranezze di un mondo economico che propaganda il liberismo come ricetta vincente ma poi non lo applica quasi mai. Contraddizioni tragicomiche che tratteggiano dispositivi di controllo e governo.

Il movimento Zapatista avendo annunciato l’autonomia totale dal governo ovviamente rifiuta ogni tipo di riconoscimento e documento governativo. Quindi compagni e compagne che operano nel mondo del trasporto non chiedono l’accreditamento statale o federale, per poter svolgere il lavoro. È pratica. È realtà. È continuità di scelta.

Autonomia diventa così pirateria per i trasportisti chiapanechi.

Nei confini di questa vicenda si trova la profondità della radicalità e l’incompatibilità sistemica dello zapatismo. Un mondo reale che confligge in ogni suo aspetto con l’istituzione statale. Le cooperative di trasporto organizzate dal movimento sono solo un piccolo esempio, ma nel Chiapas del 2016, paradigmatico della pratica dell’autonomia.

In due giorni abbiamo portato il supporto economico che nell’ultimo anno abbiamo raccolto ai Caracol de La Realidad e de La Garrucha. I Caracol che ci hanno ospitato durante il primo grado dell’escuelita Zapatista. Il nostro viaggio ci ha portato a vedere, nuovamente, il costante lavoro di costruzione del progetto dell’autonomia Zapatista. Avevamo lasciato la Realidad con la scuola e la clinica attaccate e danneggiate, dalla Cioach Historica, nell’assalto paramilitare del 2 maggio del 2014 che portò all’omicidio del maestro Galeano in ricostruzione. I lavori sono conclusi. I bambini vanno a scuola. Clinica e scuola sono state spostate e poste nelle vicinanze del Caracol perché i problemi con i paramilitari non sono finiti. Anche se il livello d’allerta non è al massimo. Un nuovo comedor ha aperto. Nuovi murales coprono i muri fuori e dentro al Caracol.
Alla Garrucha la clinica municipale e quella del Caracol continuano a dare ospitalità e cure a chi ne necessità. Non solo aderenti all’EZLN. I progetti continuano. Crescono. Migliorano. Le Giunte del Buon Governo non negano che gli appoggi economici esterni continuino ad essere importanti, ma ci raccontano come giorno dopo giorno i diversi progetti attivati riescono sempre più a dare indipendenza economica al lavoro della Giunta. Un lavoro lento e costante. Potente. Visitiamo la clinica Ramona, luogo dove le donne possono trovare aiuto durante la gravidanza ed il parto. Al progetto lavorano solo donne. Una forma d’emancipazione importante. Impressionante.

A Oventic, La Garrucha e La Realidad le giunte sono piene di donne, senza logica da quota rosa, di ogni età e anno dopo anno si vede come la lotta di genere stia creando un tessuto sociale differente, reale. Se nel 2003 la presenza femminile dentro le JBG era ancora scarsa, più in qualità che in numero, oggi è una realtà A Oventic sono le tre donne a dirigere la Giunta. Alla Realidad è una compagna a regalarci un discorso appassionato sulla dignità della vita e della lotta, dignità che nasce dall’idea stessa di poter scegliere della propria vita e così potersi occupare dell’autonomia e della politica e non per forza della famiglia.

I media si ricordano dell’EZLN solo davanti ai grandi eventi. A volte si prova a raccontare che sia esperienza finita. Le parole spese sull’addio di Marcos sono l’esempio calzante di quanto poco si stiano comprendendo le trasformazioni dello zapatistmo.

La realtà è diversa. Complessa. È incredibilmente differente. Un movimento complesso e capace di costruire un sistema autonomo di educazione, sanità, giustizia ed economia parallelo a quello dello stato. In poco più di vent’anni. Mentre attorno esercito, paramilitari e programmi governativi ora dopo ora si oppogono allo sviluppo dei diversi progetti. Altri squarci d’autogoverno si stanno aprendo: da ragionamenti di messa in discussione della moneta alla costruzione di una rete d’informazione indipendente ai grandi media che fa dei media liberi il suo tassello centrale.

Le realtà dipende dai punti di vista: in basso a sinistra lo zapatismo non solo è vivo ma cresce continunado a rompere norme e consuetudini imponendo un proprio calendario indipendente, indipendentemente dalle ostruzioni del sistema capitalista, dalle ingerenze e dalle scadenze esterne.