Città del Messico: dove il caos è metedo

Città del Messico penso sia una delle metropoli più metropoli del mondo.
Che sia per estensione, numero di abitanti, inquinamento, traffico, o varietà di paesaggi, popolazione, colori cambia poco, sono quasi sicuro sei nella top five in ogni categoria.

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Il caos è il metodo della città. La diffusione e crescita della metropoli supera qualsiasi logica di progettualità lineare. Il nuovo ed il vecchio, palazzi ad un piano e grattacieli, case di lusso e bettole, strade pulite e sporche, ristoranti da centinaia di euro e super popolari, si mescolano, convivono e stanno uno di fianco all’altro. Non c’è logica. Non solo nel centro ma in tutte le zone della città. Caos, bellezza e fascino. Una città che non può essere banalizzata perchè vive in ogni singola strada di contraddizioni. Certo ci sono anche luoghi che molto nettamente hanno una loro identità sociale, ma sembra si contino sulla punta di una mano.

Il caos dell’urbanizzazione non è differente dal caos del traffico, o dai rumori, suoni, strilli e canti che nelle 24 ore accompagnano chi si trova a vivere e attraversare la città.

Il caos dicevo è metodo e in qualche maniera fattore che accomuna quartieri, barios e colonie.

Una metropoli enorme, tanto enorme da avere la più grande piazza e pù grande università di tutta l’America Latina.

Tornando alla giornata di oggi, ho cambiato albergo. Dal più economico della via Isabel la Cattolia, Hotel Isabel ad un’altro un pò fuori dal centro. Così si puà vivere il caos della città e non quello del turismo.

La maledizione dell’UNAM continua a colpirmi. Ho cercato di andare all’auditorium Che Guevara, visto una sola volta aperto nella mia vita. L’università di Città del Messico fa vacanze lunghe. Lezioni e servizi universitari sospesi dal 5 dicembre al 5 gennaio. Le facoltà sono aperte, però sono difficili da raggiungere. La UNAM se non si è vista non si può capire: ha la dimensione di una piccola città italiana, 8 linee di bus interne, uno stadio Olimpico, un campus e un numero non ben precisato di facoltà. I bus sono tra i servizi universitari sospesi.

Dopo alcuni disperati tentativi di raggiungere la facoltà di filosofia si torna indietro, un pò con la coda tra le gambe. Sarà per la prossima volta.

I preparativi per il primo festival delle resistenze e delle ribellioni contro il capitalismo proseguono: comprati tutti i biglietti da compare, adesso non resta che partire domenica mattina.

In qualche maniera Città del Messico è qualcosa di più del Messico ma contemporaneamente trasuda tutte le follie che fanno del Messico un paese da scoprire.

Viversi per la prima volta con tutto questo tempo la città del mostro (come la chiamano i messicani) è meraviglioso, e da la possibilità di provare a viversi una metropoli oltre il lato turistico e paesaggistico ma anche da lato sociale.

Oggi si riparte