Un anno fa la fine del mondo comincio’ in silenzio

Secondo l’interpretazione di un’antica profezia Maya il mondo, per come lo abbiamo conosciuto, sarebbe dovuto terminare il 21 dicembre 2012. Tanti libri venduti, serivizi newage di fine telegiornale ma ancora una volta niente apocalisse.

Secondo lo sguardo di un autotrasportatore di Ocosingo la mattina del 21 dicembre 2012, quando dopo sette mesi di assenza, gli zapatisti tornarono a marciare.Dal caracol La Garrucha partirono “solo” in 6 mila perche non c’erano abbastanza automezzi per accompagnarli. Sotto una pioggia insolita 40 mila bases de apoyo in passamontagna sfilarono in silenzio per le vie di Las Margaritas, Palenque, Ocosingo, Altamirano e San Cristobal De Las Casas. Sfilarono a sorpresa. Niente comizi ne´ comandancia. Un anno fa, mentre il mondo occidentale si rincuorava con malcelata delusione per l’inconsistenza della profezia, gli indigeni salivano a turno sui palchetti di legno montati nelle piazze delle cinque citta’ del Chiapas. Senza rompere la dignita’ del silenzio, salutavano a pugno chiuso uno dopo l’altro per poi ritornare in silenzio alle comunita´.

Quella holllywoodiana no, questo e’ certo. L’altra apocalisse, intesa come momento di disvelamento, talvolta, giunge in citta’ in silenzio.

Lo avete sentito?
E’ il suono del vostro mondo che crolla, ed è quello del nostro che risorge.
Il giorno in cui fece giorno, fu notte;
e sarà notte il giorno in cui farà giorno.
(CCRI-CG EZLN)