Stamattina una timida carovana di internazionali s’è mossa dalla casa. In combi, a piedi, in taxi siamo arrivati, mescolati a tanti altri, alla registrazione per l’escuelita zapatista e l’emozione era decisamente palpabile. Negli sproloqui e nei silenzi, nei desiderata e negli scongiuri, nella liste delle compere e delle faccende da ultimare per tempo, all’Univeridad de la tierra si respirava il senso di una cosa grande, da farsi insieme.
Qui mi tocca una variazione dal tema. La ricchezza di sfumature degli internazionali di lingua spagnola e la traballante conoscenza della lingua di tutti gli altri (mi fregio d’essere tra i leader di questa seconda fazione) ci hanno portato nell’arco di una settimana di vita comunitaria a coniare un’improvvisata, mutevole e divertente lingua d’incontro: l’armetagnol. Continua a leggere Saluti, escuelita e una digressione sull’armetagnol