Non c’è due senza il tre: continua la repressione post festival contro aderenti della Sexta

Dopo i sassi e le provocazione poliziesche ai pullman del CNI di ritorno da San Cristobal de Las Casas e il tentativo di sgombero del Chanti Ollin a Città del Messico un nuovo attacco poliziesco repressivo contro aderenti alla Sexta nazionale è andato in scena il 9 gennaio nel Chiapas: sgomberati dai terreni recuperati i compagni di San Sebastian Bachalon.

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“El día de hoy aproximadamente a las 6:30 am, más de 900 elementos de las policía federal y estatal, desalojaron a nuestros compañeros y compañeras que resguardaban las tierras recuperadas desde el pasado 21 de diciembre”.

Con questa notizia ci si è svegliati nel sud-est messicano.

Mentre scriviamo ci arrivano notizie di diverse camionette anche presenti all’ejido di San Sebastian Bachajon.

Se non ci sembravano un caso già le due provocazioni raccontate gli scorsi giorni, questo nuovo attacco a partecipanti messicani al Primo Festival Mondiale delle Resistenze e Ribellioni contro il capitalismo ci sembra confermare quello che scrivevamo: l’apparato repressivo dello stato Messicano sta rispondo all’inedito percorso che il festival ha messo in piedi.

Ma come ci ha insegnato la ripresa del Chanti Ollin la costruzione di un Messico dal basso è in corso le congiuntura tra resistenze e ribellioni anche.