In partenza per CiudadMexico a poche ore dallo sgombero del CNTE

Oggi lasciamo San Cristobal. Dopo una bella serata filmica in compagnia dei ragazzi del Beehive Design Collective e del Centro de Medios Libres di qui, occhi concentrati sul tetris per fare entrare un mese di vita in uno zaino da quaranta litri.

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Per il ritorno al DF abbiamo deciso di non replicare la combo bus-fino-a-Tuxtla-più-aereo-per-CiudadMexico” ma di partire in bus notturno da qui: dodici ore di viaggio, una notte risparmiata chissa’dove e uno sguardo decisamente “terra terra” sullo sconfinato territorio messicano che separa gli altos del Chiapas dall’altipiano della capitale federale.

La Brigada Callejera che avremmo voluto intervistare vis à vis purtroppo non è acora tornata in città, in compenso tra riforma energetica e dell’istruzione, fermenti e frammenti, piazze e strade da conoscere non macheranno di certo negli ulimi tre giorni messicani di #20zln.

Ieri pomeriggio, intorno alle 19 di qui, la polizia ha aperto, scudi alla mano, le operazioni di sgombero del presidio permanente dei maestri di Piazza della Repubblica. Quattrocento cinquanta uomini in divisa hanno pattugliato fino a notte le vie adiacenti per impedire l’immediato ritorno di maestri e professori in protesta venuti anche dai distretti adiacenti. Dopo settimane di acampada sotto il monumento della rivoluzione, la CNTE (Coordinadora de Trabajadores de la Educación) promette di tornare a occupare fino alla riapertura del confronto col governo mentre i più giovani li sostegono al grido “con el pueblo muy chingones, con el narco maricones”.