Sulla via dell’eroina che collega Iguala con Chicago si potrebbero trovare tracce importanti per ritrovare i 43 studenti di Ayotzinapa. O quanto meno la verità sulla loro fine.
Ieri, in conferenza stampa il GIEI, ovvero il Gruppo Interdisciplinario di Esperti Indipendenti, ha detto di essere in possesso di una nuova informazione: uno dei cinque autobus presi dai Normalisti di Ayotzinapa, senza saperlo, era un mezzo pronto all’uso per un trasporto di sostanze stupefacenti verso Chicago. Questo potrebbe aver generato la reazione di un gruppo di narcotrafficanti, con le loro ramificazioni all’interno di polizia ed esercito, del Guerrero.
Il GIEI ha ricordato come il “governo Messicano cerca di creare confusione davanti all’impossibilità di confutare il nostro lavoro”. Così negli scorsi giorni sono scattati tre nuovi arresti uomini, con nuove dichiarazioni agli inquirenti che ripropongono la solita verità che la Procura Generale della Repubblica ha già pronunicato: “i 43 sono stati bruciati nella discarica di Cocula”.
Sono ad oggi 113 le persone arrestate per la sparizione forzata dei 43 studenti della scuola Normale Rurale di Ayotzinapa. Una grande operazione mediatica per spostare l’attenzione e rendere più deboli le parole dei gruppi di difesa dei diritti umani che lavorano sul caso.
Il GIEI ha ricordato così come negli ultimi mesi si siano trovati davanti ad ostacoli, fuoriuscita di informazioni non verificate da parte dei media e sviamento delle indagini che potrebbero mettere a rischio il proseguimento del lavoro.
Così, per esempio, il Gruppo di Esperti Indipendenti ha detto di aver chiesto alla PGR, già dallo scorso novembre, di chiedere agli inquirenti di Chicago informazioni riguardo al traffico di sostanze da Iguala. Solo il 15 febbraio è stata inviata una richiesta formale in tale senso. Altre sono le richieste, ancora senza risposta, fatte dal GIEI alle autorità statali messicane per poter proseguire le indagini in maniera proficua.
La possibilità di interrogare i militari del 27esimo battaglione di fanteria di Iguala, in servizio la notte tra il 26 e 27 settembre del 2014, è in testa alle richieste che restano senza risposte.
Il caso Ayotzinapa resta un caso paradigmatico del Messico, e proprio forse per questo non si vuole arrivare alla verità. Arrivare alla verità significa svelare relazioni di potere, scambio, e interesse tra i diversi soggetti coinvolti nella sparizione forzata di 43 studenti.